10/12/2009
Premessa.
Prendiamo atto di cosa è accaduto. Il TAR ha dato ragione ai proprietari dei canili Lager.
E questa sconfitta è stata seguita da un silenzio assordante. Noi siamo milioni loro quattro gatti.
Ma loro vincono e noi siamo gli eterni perdenti. E questo deriva dall’atomizzazione suicida dell’animalismo.
Alla guerra civile dell’animalismo che non sembra fai finire
http://www.associazionecanililazio.it/ultime-notizie/una-sconfitta-per-i-diritti-degli-animali-il-tar-del-lazio-sospende-lordinanza-martini
http://www.chiliamacisegua.org/2009/12/06/cose-dellaltro-mondo/
Trionfante Federfauna, http://miagolando.com/forum/viewtopic.php?p=48455
ma questo è l’inizio del conflitto. In Italia con gli animali siamo a livello della Guinea Equatoriale di Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, il presunto presidente cannibale.
I siti dei cacciatori informano sulla decisione del TAR, peccato che non raccontino anche dei bambini albanesi che usano come cani da caccia.
http://www.cacciapassione.com/
http://www.ilcacciatore.com/
http://www.bighunter.it/Cani/ArchivioNews/tabid/207/newsid729/4265/Default.aspx
Grande silenzio da parte nostra con le solite notevoli eccezioni.
E passiamo alla tratta che è come un Giano bifronte con due volti che urlano accuse.
Esistono vari gruppi “animalisti” o “pseudo – animalisti” in perenne lotta tra di loro.
Il primo gruppo (chiamiamolo gruppo “No – adozioni- lager” ) ha interesse a mantenere le cose come stanno riempiendo i canili per scopi di lucro. E’ il gruppo dei canili- lager . E’ incredibile è che lo Stato non sia in grado di aprire le porte per i controlli. Qui il termine proprietà privata è sinonimo di orrore; come dire che Auschwitz sia proprietà privata; e che equivale a dire: “Dietro queste mura io faccio quello che voglio perché questa è casa mia”. Un concetto demenziale, nazista. Una cosa indecente. Roba infima per una nazione democratica.
Un altro gruppo di associazioni e organizzazioni per mantenere floridi i suoi canili e guadagnare sulle sofferenze attacca spietatamente tutto coloro che cercano di portare cani altrove (chiamiamo questo gruppo “No- Adozioni”) Qui diventa chiaro che ogni cosa che scuote lo “status quo” va spietatamente combattuta.
Nulla deve increspare la palude . Questi signori conducono una guerra spietata verso coloro che cercano di salvare cani e portarli in posti dove possono essere curati e successivamente dati in adozione, e per mantenere i canili pieni accusano tutti. Sia i giusti che i peccatori, perché esistono giusti e peccatori. Non esistono solo i giusti. Esistono anche i peccatori. Ma bisogna analizzare le motivazioni e non bendarsi gli occhi.
Un esempio? Quando innocentemente passai una richiesta di una signora tedesca che chiedeva due cani dopo aver letto la “campagna contro i canili lager” mi si scagliarono contro, come furie, varie attiviste dicendomi che non avrebbero mai mandato cani all’estero perché sarebbero finiti nei laboratori della vivisezione. In un clima surriscaldato come quello dell’animalismo nostrano può accadere di tutto. L’animalismo nostrano è affetto da lotte intestine paurose. Da odi incredibili. Esistono gruppi in uno stato di guerra perpetua. Una cosa indegna e triste. Che poi porta a questo.
Non è il vivisettore il nemico ma chi non la pensa come te. In situazioni oscene come quelle di Molfetta, di Cicerale, del Molise ecc..ecc… è logico che appaiano attivisti che tentino di salvare i cani portandoli all’estero. Gli attivisti di questo gruppo (chiamiamolo “Adozione – Estera”) affermano che portano i cani all’estero perché li vogliamo salvare, se li lasciano in Italia, dicono, e in special modo nel Sud, muoiono.
E affermano:
che hanno visitato i canili all’estero;
che “i canili visitati sono tutti pulitissimi, ordinatissimi, con tanto di giardinetti, giochi e piscina”;
che i cani ospitati nei canili tedeschi sono per il 90% provenienti dai paesi europei come l’Italia, la Spagna, la Grecia etc. e che una minima parte il 10% sono randagi tedeschi;
che i cani sono tutti sterilizzati e tutti microchippati;
che le adozioni sono tutte certificate, controllate “e chiunque può controllare”;
che gli attivisti portano gli animali di nascosto all’estero “perché sono regolarmente denunciati dal gruppo
“No – Adozioni” e dal gruppo “No adozioni- lager”;
che l’accusa riguardo i trasporti orrendi è falsa perché i cani sono stati trovati in pessime condizioni; e, se si considera la provenienza dai canili lager, non possono di certo essere in condizioni smaglianti;
che le associazioni che fanno questi trasporti sono organizzazioni pulite;
che tutti i cani hanno documenti quando vanno all’estero;
che chi si batte contro le così dette “deportazioni” “lo fa per le rette che incassa tenendo i cani nei canili”
che sono favorevoli all’obbligo di sterilizzazione.
E sostengono che molti di loro si sono ridotti in miseria per salvare i cani.
Sicuramente accusare tutti coloro che hanno portato e portano cani all’estero di essere parte di una cosca mafiosa che guadagna dalle deportazioni è cosa inumana e selvaggia. Ma questo non significa che non ci possano essere individui che portano i cani all’estero per ragioni di guadagno. E’ errato massacrare innocenti ma è ugualmente errato negare tutto. Negare sempre l’esistenza di pulmini che raccolgono animali è ugualmente assurdo. Se queste segnalazioni continuano ad arrivare bisogna indagare e scoprire. Fare come fanno le grandi associazioni che continuano a dire che non ci sono prove è veramente insostenibile. E’ la sindrome dello struzzo. Con tutti gli associati che hanno non riescono a indicare qualcosa di solido?
Neanche una traccia?
Ai “Negazionisti” pongo una domanda: se arrivano dalla Spagna, dalla Grecia, dall’Ungheria pulmini pieni di randagi, chi li trasporta è spinto da compassione o lo fa per guadagno? Quei ceffi fermati, con animali mezzi soffocati nei loro camioncini, che provenivano da varie parti d’Europa – e approdavano principalmente in Germania – erano delle “Sante Terese” o erano delle persone che vendevano randagi all’ingrosso per scopi di guadagno? E se lo fanno da Spagna, Portogallo, Grecia , Ungheria perché non possono farlo da noi?
Davide Carlucci scrisse un reportage, di due pagine intere, su Repubblica (29-12-2007) da cui si leggeva che la tratta era in corso da anni e che innumerevoli pulmini arrivavano in Italia da varie zone dell’Europa dell’Est.
Carlucci spiegava che i nuovi “imprenditori” trafficavano (e trafficano) in cuccioli che vendevano a prezzo ridotto in Italia e che quello era un business in crescita esponenziale, alimentato da furbi italici che risparmiavano sull’acquisto dei cani (che poi – spesso – regolarmente abbandonavano) acquistandoli dai “canari” pirati. Carlucci descrisse un flusso continuo di camioncini provenienti da Albania, Slovacchia, Romania, Serbia ecc ecc… spiegando che attraverso la dogana di Sant’Andrea di Gorizia erano transitati 5000 cuccioli di cani e gatti.
Una flotta di camioncini attraversa i transiti italiani e ci si sorprende che qualcuno dica che girano pulmini che raccolgono cani nella penisola? Ma via! Non c’è un unico pulmino bianco che gira ma una flotta di camioncini guidati da delinquenti che usano gli animali per scopi criminali.
Da Napoli: “parlando con un’amica che da loro ha preso un cane tre settimane fa, sono venuta a conoscenza che due fanciulle di Napoli di nome X e Y (di sotto allego gli annunci trovati su internet) mettono annunci per regalare cuccioli dietro rimborso obbligatorio di € 120 cadacane a titolo di rimborso spese viaggio spese vaccinazione e sverminazione. I cuccioli non si capisce da dove arrivino, non sono assolutamente vaccinati e il fanciullo (tale X ) che li consegna in stazione centrale presso il binario da loro indicato (chissà da dove arrivano) non fa, non richiede e non rilascia nessun tipo di documento. Ora mi chiedo, che razza di volontario può essere uno che intanto “vende” il cucciolo (visto che non c’è nessuna spesa da rimborsare) da cani non vaccinati e soprattutto senza nessun tipo di controllo…; alla mia amica è bastato dire che sborsava il rimborso richiesto e nessuno l’ha controllata. Tutti queste cucciolate di taglia piccola da dove salteranno fuori??? La mia amica mi ha detto che se tutti i presenti hanno pagato i 120 € richiesti il signor Alessandro è tornato a casa con più di 3000 € .
Forse sono sospettosa, ma c’è qualcosa che non mi quadra. Sarebbe carino se qualcuno indagasse nel caso ci fosse qualcosa di strano.Grazie per quanto potrete fare…”
Nella guerra intestina abbiamo due gruppi che si combattono spietatamente i “No- Adozioni” e i “Negazionisti”. Ed è un guerra selvaggia perché le accuse sono tremende. Ma in effetti potrebbero aver ragione tutti e due. Esiste gente in buona fede che porta cani all’estero per salvarli e gente malvagia che lo fa per scopo di lucro. Sono ingenuo? Non credo.
C’è un’altra possibilità: immaginate che X porti i cani in Germania o dove vuole lui. Immaginate che porti
50 randagi raccolti in pessime condizioni. Trasportando i cani in un canile estero riceve una somma pattuita.
I cani vengono curati dal canile estero e consegnati alle famiglie della nazione ospitante commosse dalle storie che vengono pubblicizzate sui siti. Il canile ci guadagna ricevendo introiti e ci guadagna chi porta i cani nel paese estero. Conclusione? I cani adottati hanno una vita gradevole e ci guadagna chi li salva e chi li ospita nel canile e li fa adottare. Non è etico? E’ più etico abbandonarli a Molfetta, a Cicerale o nel Molise?
Dove sta scritto che non si possano portare cani all’estero se si è sicuri che saranno adottati da famiglie vere?
Ma il punto è: vengono adottati o finiscono altrove?
Un sito , http://traccediverse.blogspot.com/ giorni fa, spiegava con chiarezza: “Il sospetto espresso in modo sempre più incalzante da associazioni di protezione animale straniere e da istituzioni statali, che animalisti tedeschi cedano molti dei cani importati a stabulari e facoltà veterinarie, sembra si stia rafforzando. Per lo meno le associazioni animaliste tedesche, a causa del loro modo di agire, non sono in grado né di smentire questo sospetto né di confutare le accuse. E nemmeno l’invio di lettere di protesta con allegate foto di cani felicemente adottati cambia più alcunché. Non in questa misera quantità e ancora meno senza poter dimostrare la provenienza e l’identità di ogni singolo cane. Ma proprio questi ultimi dati gli animalisti non possono produrli. Non se i cani sono stati esportati e importati illegalmente.”
Non ci piove. E ancora: “Ora qualcuno ci dica se c’è una pur minima differenza fra il traffico di cuccioli dall’Est, prodotti per la vendita e trasportati illegalmente, e il traffico dei randagi, prelevati (e forse anche prodotti) per lo stesso scopo e trasportati nello stesso modo. La diciamo noi la differenza, e non ci stancheremo mai di dirla: il traffico di randagi è molto, ma molto più conveniente e chi fa finta di non vederlo è molto, ma molto più cinico”
E ancora: “ogni anno spariscono nel nulla destinati per lo più a diventare cavie da laboratorio, utilizzati per ogni sorta di esperimento; solo gli esemplari più belli vengono messi in vendita su internet, mentre quelli più aggressivi sono reclutati per i combattimenti.”
E ancora: “….l’indizio di un mercato in piena espansione. Perché di questo si tratta: di uno Stato tedesco che si è accorto del volume di affari di un settore commerciale floridissimo, e non si sa bene ancora se cerchi di combatterlo o d’inquadrarlo nel sistema economico. L’essenziale è capirsi: in Europa del Nord si fa commercio (con quali reali finalità, è da vedere) di stock di animali recuperati gratuitamente, e il più delle volte fraudolentemente, dal surplus di scarto degli altri Paesi. Un mercato che mette tutti d’accordo: libera gli uni da un problema e consente agli altri di trarne guadagno, meglio di così… Prendiamone atto, è un elemento utile. A quanto pare, in Italia e in Germania parliamo (ufficialmente) lingue diverse. Quello che non vorremmo è che chi parla in Germania di introiti e di valore aggiunto parlasse altrove di protezione degli animali. Decidiamoci a usare una sola lingua, e saremo più chiari. Evitiamo di mescolare le convenienze ambigue di commerci e contrabbandi con la sola e unica regola che norma la circolazione degli animali d’affezione, e che è il Regolamento Europeo 998 del 2003. Forse, prendendo con chiarezza l’una o l’altra delle due posizioni, eviteremo finalmente lo squallido gioco delle parti che ci troviamo a recitare da anni, e i governi dei Paesi esposti alle razzie dei traffici eviteranno di abdicare al loro ruolo per una manciata di specchietti e collanine. O parliamo di una tutela degli animali regolata come una funzione pubblica, ma pubblica nel senso più completo del termine, senza concessioni a risvolti di lucro e a belle parole che sono solo propaganda per gli allocchi – e allora saremo Paesi civili e sovrani – o ci affidiamo ai trafficanti e ai loro amici, eseguiamo i loro desiderata e finiamo perfino per ringraziarli – e allora, ahimè, perpetueremo dipendenze umilianti e dimostreremo che i luoghi comuni sui Paesi del Sud hanno (come accade qualche volta dei luoghi comuni) la loro ragion d’essere”.
Non conosco chi ha scritto queste note, ma secondo quello che qui è affermato corrisponde a quello che molti di noi pensano. La verità è qualcosa che può filtrare anche dalle analisi di ipotetici “nemici”. Non i nostri.
L’errore è condannare perché non sono della nostra parte. Il nostro gruppo non è legato a nessuno e stiamo cercando la verità e dove vediamo una traccia la indichiamo. C’importa poco se ci detestano o ci amano, noi siamo fuori dal gioco delle guerre intestine, cerchiamo la verità che spesso appare bifronte.
Scilipoti, del partito di Di Pietro, denunciando la tratta, ha interessi particolari?
Se l’è sognata? Siamo agli avvistamenti UFO? Ha un suo canile privato il senatore?
Roma 12.10.09. “Il traffico illecito di animali randagi è un problema che sta interessando sempre di più il nostro Paese”. Così, l’On. Domenico Scilipoti in riferimento al traffico di animali. “Migliaia di animali – prosegue il deputato IDV – ogni anno spariscono nel nulla destinati per lo più a diventare cavie da laboratorio, utilizzati per ogni sorta di esperimento; solo gli esemplari più belli vengono messi in vendita su internet, mentre quelli più aggressivi sono reclutati per i combattimenti. Per arginare il fenomeno chiedo l’applicazione della legge quadro 281/91 (art. 4), che impone ai sindaci di spendere una parte delle entrate statali che arrivano alle regioni, per effettuare le sterilizzazioni; ed ancora la microchippatura dei cani e la registrazione all’anagrafe canina, pratica questa che da noi viene quasi completamente ignorata, ed in caso di inadempienza, chiedo sanzioni per i responsabili. In merito al ddl già esistente, che identifica come reato solo l’importazione di cuccioli dall’Est Europa, ma che non prende minimamente in considerazione tutto il traffico di randagi in uscita dall’Italia, chiedo che la legge preveda misure più severe in materia.
E’ impensabile – conclude Scilipoti – fare leggi a metà, se il reato viene identificato, bisogna punirlo in tutte le sue forme, basta speculazioni sempre in nome del dio denaro!”.
Contro queste accuse e analisi si levano voci disperate che dicono:
“….speriamo, almeno per una volta buona finiranno i pseudo animalisti di torturarmi. Lei ad un certo punto dice: “Lei non capisce che se non ci si confronta con quest’accusa tremenda, se non si elimina il veleno che da anni circola nel sistema surriscaldato, incandescente dell’animalismo, si continua a permettere il linciaggio di gente innocente. Evitando di risolvere il problema della tratta, si trascinano innocenti, e grandi animalisti nel tritacarne dell’accusa più ingiuriosa” Ecco io sono una di quelle trascinata nel tritacarne e non sa quanto male mi hanno fatto, chi mi conosce sa le lotte che porto avanti. Sono stata denunciata da [……]. Quella maldicenza, all’epoca, mi causò danni tremendi. E’ vero, la nostra associazione si serve di queste associazione per riuscire a far adottare dei cani senza padrone e bisognosi di cure a famiglie amanti degli animali in Germania, le adozioni sono improntate alla massima trasparenza e serietà. Ecc..ecc…”
E io penso che chi scrive questo sia assolutamente in buona fede
Un’altra persona narra una storia di una signora che morì dallo sconforto dell’accusa infame.
In ducati sonanti? Mettere tutti nel tritacarne della tratta è un atto criminale. Osceno.
Ho letto di accuse verso innocenti che fanno inorridire. E impensabile che tutti quelli che hanno portato cani all’estero lo abbiano fatto per lucro, e massacrarli così è criminale. Ma anche negare a priori la tratta è roba da “Alice in Wonderland”.
Devo dire che quando si cerca una collaborazione e si chiedono chiarimenti anche gli autori del sito menzionato si danno. E’ impossibile interloquire. Nessuno risponde e nessuno chiarisce. Va bene noi siamo un paese di notori maleducati e non sorprende. I politici lo fanno da sempre e così i media. Loro vivono in un iperuranio autoreferenziale. Ma non esiste solo la casta politica – tanto per dirlo a Stella e a Izzo – ma anche la casta dirigenziale – universale. E anche le associazioni vivono nell’iperuranio dei corpi celesti immobili. Come le tre scimmie cosmiche. Non ci sono prove! Chiedere un aiuto diventa una fatica erculea. Il Bradipo lo abbiamo combattuto con gli inglesi e Striscia. Le associazioni erano assenti. Come il burocrate che lavorava con me a Chicago e che tutti chiamavano “non si puole” perché qualsiasi cosa gli chiedevi rispondeva “Non si può”. O come alcuni grandi siti che invece di pubblicizzare la “campagna contro i canili lager” hanno preferito ignorarla e pubblicizzare le ricette dei ravioli vegani. Ed è tutto un fuggire. I nomi non escono. Gente che vuol denunciare non denuncia. Viva la faccia di chi firma come la giornalista catanese. Ma come si possono salvare gli animali se tutti tacciono? O si fa finta che nulla accade? Siamo al punto che “Striscia la Notizia” si sostituisce allo Stato. Mentre lo Stato – attraverso il suo anchor man ufficiale – ci concede un dibattito sulla coda dei cani con l’eterno Sgarbi (sempre presente come il cacio sui maccheroni) che è una cosa indecente. Con quello che succede nei canili lager parlano della coda dei cani. Ma ditemi voi… Giorni fa ricevetti una denuncia da parte di una responsabile locale di una grande associazione. Chiesi più informazioni e la signora svanì. Sempre così. Sempre un’onda anomala d’indignazione e di urla e poca sostanza. Ma la sostanza esiste e va individuata. Questo è il punto. Esiste e va individuata. Ma bisogna aver le palle di dire quello che uno vede e pensa.
Se uno dovesse, in questo dato momento, tentare di far luce sulla tratta potrebbe concludere
che essendo il mondo quello che è, essendo la specie quella che è, per ragioni evoluzioniste (o se preferite per il peccato d’Adamo o per quello che volete voi) e dato che le nazioni del Nord non sono regioni del Regno dei Cieli sulla terra (dal momento che non si è ancora realizzata la profezia di Isaia) si potrebbe affermare quanto segue:
• Esistono nell’Europa del Nord associazioni e organizzazioni che agiscono in assoluta buona fede e che hanno canili ordinati e si muovono con un unico scopo: quello di aiutare gli animali trattati in altre parti d’Europa in maniera ignominiosa.
• Esistono nell’Europa del Nord associazioni e organizzazioni che hanno canili ordinati e si muovono con un doppio scopo: aiutare gli animali trattati in altre parti d’Europa in maniera ignominiosa e guadagnare attraverso il sistema delle adozioni
• Esistono nell’Europa del Nord associazioni e organizzazioni di pseudo – animalisti che agiscono in assoluta cattiva fede, che hanno canili ordinati e si muovono con un unico scopo: quello di guadagnare dal sistema delle adozioni
• Esistono nell’Europa del Nord associazioni e organizzazioni di pseudo – animalisti che agiscono in assoluta cattiva fede, che hanno canili ordinati e si muovono con un unico scopo: quello di guadagnare dal sistema delle adozioni e la vendita di cani per la vivisezione.
• Esistono nell’Europa del Nord associazioni e organizzazioni di pseudo – animalisti che hanno fatto della tratta e del sistema delle adozioni e della vendita dei cani alla vivisezione un sistema redditizio, esteso e infame. Un affarismo degenere radicato sul martirio e la sofferenza di esseri senzienti.
• Esistono attivisti che in assoluta buona fede hanno portato gli animali nell’Europa del Nord per salvarli dall’orrore di Cicerale, del Molise, delle Puglie ecc…ecc…e questi attivisti sono convinti che i canili del Nord siano luoghi ove i cani sofferenti hanno trovato pace e famiglie che li hanno adottati e protetti.
• Esistono attivisti che hanno portato gli animali nell’Europa del Nord per salvarli dall’orrore di Cicerale, del Molise, delle Puglie ecc…ecc…e questi attivisti sono convinti che i canili dell’Europa Nord siano luoghi ove i cani sofferenti hanno trovato pace e famiglie che li hanno adottati e protetti; e da questa operazione hanno guadagnato sia loro che i canili. Compassione e dollari.
• Esistono delinquenti che raccolgono cani in varie nazioni d’Europa e li consegnano ad associazioni e organizzazioni dell’Europa del Nord a fine di lucro. Ogni carico ha un valore X e frutta all’organizzazione che lo riceve un profitto X. I cani vengono portati in maniera abominevole l’unico scopo e consegnare gli animali, intascare il guadagno e ripartire.
• Esistono delinquenti che raccolgono cani in varie regioni del nostro paese, che hanno collegamenti con i canili lager e raccolgono randagi in giro per l’Italia. L’avvistamento di pulmini sembra un storia di ufologia ma se i tedeschi stessi parlano di “autobus da trasporto” che arrivano da varie parti dell’Europa; veramente è impensabile che lo facciamo anche noi dato il livello di criminalità in cui ci siamo inabissati?
• Esistono delinquenti che raccolgono cani in varie regioni del nostro paese, che hanno collegamenti con i canili lager e raccolgono randagi in giro per l’Italia e li vendono per la vivisezione, per i combattimenti, probabilmente anche per le “enclave” cinesi e per il mercato dei cani da caccia.
• Esistono delinquenti che giungono con camioncini – principalmente dall’Europa dell’Est – per vendere cuccioli nel nostro paese; li vendono a prezzi ridotti, e spesso gli animali arrivano in condizioni miserande. Il traffico è apertamente pubblicizzato su internet.
Oltre questo non andiamo perché il materiale è complesso e sarà consegnato a chi di competenza.
Per ora abbiamo oltre 40 allegati e li stiamo studiando.
L’altro giorno un membro di BAILADOR ha contattato un signore che acquista cuccioli e gli ha chiesto:
queste cucciolate le acquista per quale ragione?
Il signore ha risposto che ha un negozio e che vende i cuccioli provenienti dal suo allevamento e dai privati che hanno delle cucciolate che vogliono venderle. Ritira cucciolate da persone che hanno i cani in regola e sono italiani, ossia provenienti da genitori registrati e nati in Italia. Quindi i genitori devono essere microchippati. Questo perché ci sono persone che acquistano i cani dall’est (ad esempio Ungheria) a 50 euro a cucciolo e poi lo rivendono ai negozianti, lucrandoci sulla differenza.
I principali colpevoli? la gente comune, le famiglie che hanno animali. Questi sono i principali responsabili perché forniscono la materia prima, cioè i cani, attraverso le cucciolate. Loro sono i responsabili. I vari “Cafasso” e i trafficanti approfittano di un terreno fertile che gli viene offerto.
Un barile senza fondo. Ora spuntano anche i furti con riscatto per cani da guardia e da caccia
http://adottauncanedacaccia.spaces.live.com/blog/cns!E2BF7F73F2B0A85D!7992.
Alcuni tedeschi e svizzeri si sono irritati. Non certo la maggioranza che, anzi, comprende le nostre preoccupazioni
“Mi ha chiamato x: alcuni tedeschi amanti dei gatti si prenderebbero quelli di villa y, di nessuno, anzi del sindaco, per portarli in Germania. Se lo viene a sapere il gruppo Z ne fa una questione internazionale! Sono sicura della buonafede di queste persone, ma non della buonafede degli adottanti. Come si fa a prendere una intera colonia stanziale, protetta da leggi apposite, e deportarla in un lontano paese in odore di vivisezione? Poi a mio avviso dalla Germania non escludo che prendano le vie dell’est dove diventano scatolette, ma questo è un altro discorso. Scampare al veleno per finire come scatoletta o in un laboratorio non mi sembra una soluzione, ma tanto sono i gatti di nessuno”
“prendono le vie dell’est dove diventano scatolette”. Ripeto: un pozzo senza fondo il male che vomitiamo sul non umano.
Ma altri tedeschi o svizzeri (o chi per loro) pongono precise domande – che riporto testualmente -alle quali tenterò di rispondere.
Dicono:
“Da 30 anni l’animalismo italiano grida “al lupo al lupo”, senza riuscire a produrre alcuna dimostrazione concreta che esista davvero un traffico di anima¬li verso i laboratori di vivisezione del nord Europa”.
Risposta = Ma sono i tedeschi stessi che indicano questa possibilità. Non solo chi ha interesse di mantenere i cani nel canili lager. Chi accusa sono spesso attiviste che odiano i canili lager. Che odiano i canili lager e la tratta.
“Le modalità con cui il dibattito emerge sono sempre le stesse: sospetti, illazioni, informazioni fram¬mentarie, calunnie…”
Risposta = E non pensano i signori tedeschi che dal momento che questo veleno è presente qualcosa vada fatto per eliminarlo? O è meglio dire che tutto va bene, e che siamo noi ad offendere il popolo tedesco continuando così per altri 30 anni?
“Ecco alcune domande che bisognereb¬be porsi: perché invece di prendere i cani dai canili, utilizzando la tecnica delle “false adozioni all’estero”, questi trafficanti senza scrupoli non si recano in paesi con randagismo endemico e non riempiono un camion di animali? Le dogane dell’Est Europa sono tra le più corrotte del mondo, come dimo¬strano i trafficanti di cuccioli di razza che portano furgoni pieni di animali malati e senza documenti. Sarebbe così difficile fare altrettanto per i cani desti¬nati ai laboratori?”
Risposta = Vanno dove i guadagni sono assicurati e più sostanziali: se vendo cani in Polonia guadagno meno che venderli nelle nazioni nell’Europa del Nord.
“Perché si considerano i laboratori di vivisezione del Nord Europa dei “cola¬brodo” dove può entrare di tutto senza controllo, mentre i nostri laboratori sono considerati immuni da questo genere di irregolarità? L’Italia è tragi¬camente piena di centri che utilizzano gli animali, ma nessuno accusa mai i canili italiani di cedere animali a que¬ste realtà”
Risposta = Assolutamente vero. Chi nega l’esistenza dei pulmini (siano rossi, verdi o gialli) non ha capito ancora che mezza nazione è immersa nella criminalità. E a tutti i livelli se si considera che funzioniamo con un parlamento pieno di inquisiti. I cani vengono massacrati in mille maniere. Noi italiani abbiamo verso il non umano un comportamento criminale, ignominioso; con le debite e luminose eccezioni.
“Nel Nord Europa gli attivisti per i diritti degli animali sono tutti Doctor Jeckill e Mr. Hide?”
Risposta = Ma chi mai ha detto questo? Chi? I tedeschi e i Nord europei sono anni luce avanti a noi.
Ma è vero ci sono Jeckill e Hide. E’ innegabile.
“E le ASL nordiche sono forse meno organizzate ed efficienti di quelle italiane? Noi ten¬diamo ad escluderlo”
Risposta = Le ASL italiane sono spesso colluse e corrotte. Non ci piove.
“Perché si conti¬nua ad accusare la Svizzera di essere la capitale della vivisezione, quando le statistiche dicono chiaramente che non è così?”
Risposta = Le statistiche della vivisezione sono in aumento in tutto il mondo. Gli animali utilizzati sono circa 115 milioni. Dove vivo la vivisezione è balzata del 14% in un anno. Ed è il più grande aumento dal 1986 a oggi. Malgrado la crescita esponenziale del vegetarianismo, crescono le vittime dei Mengele degli animali.
La crescita è dovuta principalmente all’espansione della ricerca biomedica e allo sviluppo della genetica. E se le vittime della vivisezione crescono in Inghilterra state sicuri che crescono anche in altri paesi del Nord. A meno che la Svizzera sia una specie di Shangri-La mondiale, un regno isaitico apparso prima della fine dei tempi su questo tragico pianeta; ma su questa possibilità ho fortissimi dubbi.
“La nostra associazione difende strenua¬mente il diritto di dare una chance agli animali X che senza queste ado¬zioni morirebbero: da soli, o per mano nostra, visto che sono centinaia gli ani¬mali che vengono gettati nei nostri canili e che non sappiamo dove mette¬re…. andre¬mo avanti nel gestire in modo attento e scrupoloso le adozioni che faremo attraverso i nostri partners italiani e stranieri, ignorando le inutile litanie di chi forse ha molto tempo per alimenta¬re le psicosi e assai poco tempo per sal¬vare i nostri amici in difficoltà”
Risposta = E fate benissimo; parlare di bloccare le adozioni all’estero è follia. E ugual follia è scattare come punti da una vespa quando si dice che nel mezzo del bene possa esserci anche il male. E state sicuri che nel mezzo del bene spesso esiste il male. E in questo caso c’è. Bisogna dividere il loglio dalla gramigna. Le reazioni scomposte destano sospetti. E peggio ancora il negare tutto.
Stesso problema con l’ipotetica tratta cinese.
Una membro di BAILADOR, il nostro gruppo di lavoro, è esperto di cose cinesi e lavora con loro.
E sta indagando ecco cosa ci riferisce:
Non ho prove sulla tratta, solo alcune considerazioni:
1) Qualsiasi cosa di pessimo mi venga riferito sul trattamento degli animali da parte dei cinesi, purtroppo sono portata a crederci . Anche se fra le persone che conosco per lavoro e residenti in Cina vedo impercettibili cambiamenti (c’è chi alleva un cane, chi ha pianto per la sua perdita, chi non fa commenti al fatto che sia vegetariana e non chiede “Ma perchè?” come molti italiani, mi sono capitati anche cinesi che in mensa intascavano cose in più per un cane malato che seguivo (cane di proprietà, di italiani, che ritenevano superflua la cura). Dicevo, cambiamenti impercettibili. E poi si tratta di persone con un minimo di cultura, abitanti di grandi città, non posso immaginare cosa succeda nelle campagne.
2) La carne di cane non è consumata abitualmente in tutte le zone della Cina, lo è soprattutto a Canton, nella regione del Guangdong, o nel nord della Cina, vicino alla Corea. Il 90% e più dei cinesi residenti in Italia e che qui hanno aperto attività commerciali, soprattutto ristoranti, viene dalla regione del Zhejiang, in particolare dalla città di Wenzhou e provincia, dove appunto non è diffuso quel consumo. Fra cinesi abbastanza integrati, con figli che vanno a scuola qui, ecc.. vedo difficile che si diffonda questo tipo di commercio.
Parlo per i cinesi residenti nella mia area, la maggior parte di quelli che conosco sono passati anche alla cucina italiana….
3) Saviano ci insegna che mafia cinese e camorra sono saldamente intrecciate, quindi lì chissà che cosa succede… Magari le indagini dovrebbero andare in quella direzione, dove cinesi di qualsiasi parte
della Cina, e di pochi scrupoli, si uniscono ad italiani con altrettanti pochi scrupoli. Sto cercando di capire di più. Ti informo tra poco….
E concludo. L’accusa di razzismo verso chi indaga sui cinesi la trovo veramente grottesca. Ho vissuto in parecchi paesi del mondo e ho fatto tutti i lavori che potevo trovare – mentre studiavo arte a Londra – e di razzismo me ne intendo. L’ho sperimentato sulla mia pelle. Ero in Germania, negli anni 60’, quando essere italiani equivaleva a essere un africano, nel 2009, in certi paesi d’Europa. Sono di sinistra e non un’oncia di razzismo nel mio essere. Però non ho problemi a dire che un rom che acceca un cane, per andare a elemosinare, mi fa ribrezzo. E non ho problemi a dire ai cinesi – qualora risultasse vero che nelle loro enclave macellano cani – che mi fanno ugualmente ribrezzo. A questo proposito ricordo con orrore che quando visitai la Cina la prima cosa che vidi, uscendo dall’aeroporto, fu un uomo che impiccava un cane lupo. Quel fottuto cinese mi rovinò la visita e gettò un’ombra maligna su tutto il mio viaggio. I cinesi? grande civiltà con chiusura spaventosa verso il non umano. Spaventosa e sgradevole. Chiamiamo il pane, pane e il vino, vino: sarà meglio; altrimenti si sprofonda nel “tricche & ballacche” del “politically correct” e delle fesserie pseudo – ideologiche del “fricchettonismo” nazionale. Se accechi un cane per elemosinare puoi essere un rom, o un italiano, o un albanese, o un cinese o un padano delle valle bergamasche fai schifo, fai vomitare. Punto a capo.
Oltre questo non vado e il tempo dirà: siamo solo agli inizi.
Paolo Ricci
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